mercoledì 11 giugno 2014

Giovedi 12 giugno: Carpi Bene Comune c'è!

Il nuovo Consiglio è stato eletto e la nuova Giunta è stata nominata, presto inizieranno a lavorare.
E anche Carpi Bene Comune continuerà a vigilare sull'operato della nuova amministrazione e a proporre le proprie idee.
Chiunque abbia creduto in questo gruppo, chi c'era già, chi ci ha conosciuto tardi, chiunque abbia voglia di lavorare per la difesa dei beni comuni è invitato:

Giovedi 12 giugno alle ore 21
in Via Alghisi, 29 (suonare Pignatti)

perché forse siamo partiti un po' tardi, ma di sicuro non ci fermiamo qui!

venerdì 23 maggio 2014

Rassergna stampa: Tempo del 23 maggio 2014


Non basta dire "tariffa puntuale"!

La tariffa puntuale è il metodo ideale, che raggiunge la perfezione e il massimo dell'efficienza del sistema: consiste nel pesare esattamente i rifiuti indifferenziati prodotti. (wikipedia)

La cena di chiusura della campagna elettorale di Carpi Bene Comune ci fornisce uno spunto interessante su quanto il Comune di Carpi e AIMAG siano davvero interessati ad promuovere comportamenti sostenibili di riduzione dei rifiuti indifferenziati.

Il sacco dei rifiuti indifferenziati a fine serata!
Una delle caratteristiche della nostra cena era quella di voler essere "virtuosa" dal punto di vista ambientale.
Oltre ad essere una cena biologica con prodotti locali e principalmente vegetariani lo era anche dal punto della quantità e qualità dei rifiuti prodotti.
I vassoi su cui abbiamo servito le pizze erano di carta, i piatti in Mater-Bi e i bicchieri in PLA entrambi biodegradabili e compostabili, le pizze venivano tagliate prima di essere portate al tavolo in modo da rendere inutili le posate e scarsissimi gli sprechi di cibo, le bibite venivano servite non in lattine ma direttamente nei bicchieri (birra alla spina e aranciata e cola dalle bottiglie di vetro) e l'acqua in bottiglie da 1,5 lt al centro del tavolo e non in bottigliette da 0,5lt.
L'obiettivo era arrivare a fine serata con una quota di rifiuto indifferenziato pari a zero.
E la foto dimostra che l'obiettivo è stato raggiunto!

In piazza però non ci sono raccoglitori per la differenziata.
Un comune davvero interessato a diffondere questa cultura tra i suoi cittadini farebbe la cosa più semplice in assoluto: fornirebbe (impegnerebbe AIMAG a fornire) i cinque bidoni (carta, plastica, vetro e lattine, compostabile e indifferenziato) sul luogo dell'evento e li ritirerebbe il giorno successivo, facendo poi pagare a chi organizza l'evento una "tassa rifiuti" in base al peso della sola quota indifferenziata.
Ma così non è.
Il comune non ci ha chiesto né suggerito nulla riguardo ai rifiuti nel momento della concessione del permesso per organizzare un evento in piazza. Siamo andati all'AIMAG dove ci hanno detto che nemmeno loro se ne occupano e ci hanno mandato alla stazione ecologica di via Watt dove si possono comprare i cartoni colorati per la raccolta differenziata a 13€ l'uno.
E non è che poi, una volta differenziati, puoi lasciare i cartoni lì e AIMAG provvede a ritirarli, o puoi portarli indietro e vengono riciclati (e magari restituita la caparra), no: soldi e cartoni vengono buttati via!

Quali sono dunque le alternative?
1. programmare la riduzione all'origine dei rifiuti in fase di organizzazione dell'evento, spendere 65€ in cartoni usa e getta, educare chi partecipa all'evento fare la raccolta differenziata, produrre zero rifiuti indifferenziati e smaltire da soli quelli differenziati (con il problema ulteriore che non esistono cassonetti per la quota compostabile). Minimo rifiuto = massima spesa!
2. fregarsene di quanti e quali rifiuti verranno prodotti, raccogliere tutto in sacchi neri da rifiuti indifferenziati e depositarli nei cassonetti in giro per il centro. Massimo rifiuto = minma spesa!

Ma ce ne è un altra e l'abbiamo vista in occasione della notte bianca e di tanti altri eventi in cui si portano in piazza molte persone:
3. fregarsene di quanti e quali rifiuti verranno prodotti e anche di dove verranno depositati, lasciare che la gente butti tutto dentro (finché ci sta dentro) e poi sopra, sotto, intorno ai cestini (finché si vedono i cestini) e poi per terra, sopra le panchine e sopra alle macchine parcheggiate e nottetempo far raccogliere tutto agli operatori di AIMAG (in questo caso sì che passano loro!) che porteranno tutto nell'indifferenziato in modo che alla mattina la piazza sia di nuovo pulita.

E ci si possa di nuovo vantare di una città senza rifiuti, delle percentuali del porta a porta e della differenziata e riempirsi pure la bocca, soprattutto in campagna elettorale, di parole come "tariffa puntuale"!

L'AIMAG  non è l'ufficio di collocamento del PD

Tomaso Tommasi di Vignano (Presidente Gruppo Hera)
ed Enrico Campedelli (Sindaco di Carpi)
in occasione della vendita del 25% di AIMAG ad HERA nel 2009
Si apprende dalla stampa di oggi che per il sindaco uscente Campedelli sarebbe pronto un incarico non meglio specificato presso AIMAG.
Se questa eventualità si dimostrasse concreta, sarebbe la prova provata di come il PD consideri "propria" l'azienda che dovrebbe essere di tutti i cittadini, dove collocare politici decotti, a fine carriera (come l'attuale presidente Arletti) o parcheggiarli in attesa di altri incarichi.
Carpi Bene Comune ha inserito nel suo programma un punto specifico a riguardo: con noi al governo non ci saranno più nomine per "meriti politici" nelle società o altri enti dove il Comune è chiamato a indicare propri rappresentanti.
E' vergognoso che a dirigere un'azienda dai fatturati milionari e dai quali dipendono i destini di servizi essenziali per i cittadini, vengano chiamate persone il cui curriculum non presenta nè titoli di studio nè esperienze aziendali significative, per questo contiamo sul senso di decenza dell'attuale sindaco per evitare ulteriori futuri fardelli ad un'azienda che vive di quello che i cittadini pagano con le loro bollette.
Se il PD vuole dare reali segnali di cambiamento, non solo di mera successione nella catena di montaggio dei suoi funzionari politici, cominci a rinunciare all'occupazione di posti e poltrone, rispettando uno degli ultimi ammonimenti  di Enrico Berlinguer sulla questione morale in una famosa intervista del 1981: "La questione morale non si esaurisce nel fatto che, essendoci dei ladri, dei corrotti, dei concussori in alte sfere della politica e dell’amministrazione, bisogna scovarli, bisogna denunciarli e bisogna metterli in galera. La questione morale, nell’Italia d’oggi, fa tutt’uno con l’occupazione dello stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti". Ecco, il ridurre AIMAG a ufficio di collocamento del PD, riteniamo sia un ottimo e attuale esempio di quella occupazione fatta da partiti al governo.
Carpi Bene Comune ha già assunto l'impegno, in caso di vittoria a non riprodurre questi meccanismi di carrierismo politico, perchè la politica torni ad essere servizio ai cittadini e non interesse personale.

giovedì 22 maggio 2014

Campagna (quasi) finita, lavoro appena iniziato...


Carpi Bene Comune ha fatto la sua chiusura di campagna elettorale in un modo diverso dal solito, conviviale, con pizza bio e birra artigianale a filiera corta, buona musica, rifiuti che hanno sfiorato lo zero (vedi immagine sotto) e zero comizi, perchè alla fine della fiera, più che tante parole, progetti e promesse che si sprecano in campagna elettorale, viene anche il momento di fare festa e far capire chi siamo, più che strombazzare il "vota per me".

La festa di ieri un po' lo ha detto, nel più sano spontaneismo, con un po' di incoscienza, "ansia" organizzativa e qualche approssimazione nel servizio ai tavoli, un'idea partita una settimana fa dall'infaticabile Marco Pignatti è stata realizzata, così come in fondo è nata tutta questa storia a partire dall'autunno scorso, nel quale ha avuto gran merito Michele Bonicelli, nel continuare ad esortarmi a mettere a disposizione quel po' di visibilità raccolta negli anni passati per un nuovo progetto comune.
Lui e diversi altri amici e compagni, candidati e non nella lista Carpi Bene Comune, hanno fatto sentire necessario far partire questo esperimento, in modo "omeopatico", prima dal ciclo di incontri di "Proposta per Carpi" poi, visti i problemi e le necessità emerse, mi ha portato a lanciare l'appello per l'incontro dal 20 gennaio, come mero catalizzatore di un bisogno di rappresentanza che una parte della città evidentemente sentiva e sente.
Da lì è nata Carpi Bene Comune.

Certo avremmo apprezzato se anche gli attivisti e militanti di altre liste avessero colto lo spirito dell'iniziativa, che nonostante le etichette di stampa tutto è stato fuorchè "la lista Paluan".
Ci abbiamo provato, ma legittimamente altri hanno preferito anteporre le loro appartenenze "simboliche" a partiti e movimenti nazionali e alle loro dinamiche, riprodotte, secondo me, in modo poco utile, nella dimensione carpigiana.

Ci siamo presi il nostro tempo per discutere programma e candidature, in assemblee sempre aperte a chi volesse partecipare, in questo percorso abbiamo incrociato diversi cittadini pronti a mettersi a disposizione per la prima volta ad un progetto politico e altri che che di impegno politico hanno invece una lunga storia che hanno voluto non certo abbandonare, ma mettere a servizio di una pratica condivisa.

Abbiamo peregrinato per sedi e sale, perchè la prima difficoltà nella "democratica" Carpi, è trovare un luogo dove liberi cittadini possano trovarsi per discutere della loro città. abbiamo messo insieme le nostre idee, ci siamo preoccupati di quelle prima di preoccuparci della faccia dei candidati, e abbiamo fatto bene perchè in questo modo abbiamo potuto far emergere consapevolezze e disponibilità nuove per questa città e insieme abbiamo scelto (e convinto!) un'ottima esponente della nostra cosiddetta "società civile", Sara Rovatti, che ha accettato con spirito di servizio e ha fatto una campagna elettorale molto impegnativa, in modo generoso per una donna lavoratrice e madre (e quindi siamo anche tutti in debito con la sua famiglia che l'ha veramente supportata in modo splendido in questi mesi).

Ci siamo inventati una campagna elettorale fatta con due soldi, con un simbolo nuovo, ricco di significati, siamo arrivati "lunghi" su un sacco di questioni organizzative, ma grazie all'impegno di molti alla fine abbiamo creato una possibilità di partecipazione in più per questa città.

A festa finita, ieri sera,   dopo aver dato una mano a caricare e scaricare sedie noleggiate da una parrocchia (e come giustamente qualcuno faceva notare ieri sera, a mo' di battuta, prima o poi ci servirà un sociologo bravo per capire come mai la lista che giornalisti pigri definivano di "sinistra sinistra" si trovasse a gestire la propria logistica da una parrocchia...), andando a riprendere la mia bici in piazza, sono passato sotto le finestre del Comune.

C'era dibattito in corso, in giornata non canonica (i consigli comunali si tengono al giovedì) su un tema fondamentale come il piano della ricostruzione (molto discutibile nei contenuti e ancora una volta nel modo in cui è stato affrontato con la città, vergognoso che si sia affrettata la sua chiusura, solo per poter dare in pasto un titolo ai giornali a due giorni dal voto, un altro esempio di come la politica NON dovrebbe essere) e dalle finestre ho riconosciuto la voce dell'attuale segretario comunale, che con la sua nota e classica fulgida eloquenza da funzionario di partito, bofonchiava parole che mai mi sono parse così lontane da quella piazza.

E allora ha fatto bene Sara a non chiudere con un comizio ieri sera, perchè alla fine, ieri sera, in qualche modo, abbiamo anche detto che più che votarci per quello si dice (e di cose per chi voleva ascoltare ne sono state dette e scritte parecchie, chi le vuole ascoltare e leggere lo sa), forse vale la pena votare per quello che siamo: una vera alternativa a questa piccola politica, che mischia ricostruzione e propaganda, istituzione comunale con il partito, beni comuni e gestione di interessi privati. 

Abbiamo messo a disposizione della città un'alternativa vera, fondata su valori condivisi e che si impegna prima di tutto a cambiare il modo di governare questo comune.
A voi spetta il decidere se usarla o meno.

A proposito: qua il totale dei rifiuti indifferenziati raccolti ieri sera
dopo aver messo a tavola poco meno di un centinaio di persone
(anche questo per dire un po' quello che siamo...):
(post originale qui)

lunedì 19 maggio 2014

Domenica 25 maggio noi ci mettiamo la faccia!

Maurizio Ledovini, Susanna Gualdi, Michele Bonicelli, Annalisa Paini, Marco Bulgarelli,
Paolo Galli, Mirca Bezzi, Sara Rovatti, Daniela Pellacani, Fabio Esposito, Riccardo Salami,
Lorenzo Paluan, Cristina Baracchi, Massimo Valentini, Marco Pignatti, Francesco Rustichelli, Gioia Caleffi, Silvia Corradi

venerdì 16 maggio 2014

Mercoledì 21 maggio: La Pizza Bio nella Piazza dei Pio

La Bio Pizzeria in P.le Re Astolfo
in occasione del Festivis 2011
Carpi Bene Comune riporta in centro a Carpi i ragazzi di A Casa di Bio (www.acasadibio.it) con la loro Bio-Pizzeria itinerante con forno a legna!

Dalle 20 alle 23 sarà possibile sedersi in compagnia e gustare delle buonissime pizze cucinate con ingredienti biologici e cotte nel forno a legna.

Un'occasione unica di vivere la piazza in un modo veramente diverso e sostenibile.

La cena sarà organizzata con la modalità "giropizza": ad ogni tavolo verranno serviti taglieri di pizze di gusti diversi tagliate a fette.

Il costo della cena è di 12€ per gli adulti e di 8€ per i bambini.

E' gradito un cenno di conferma (oltre al "parteciperò" su facebook potete scrivere un commento qui sotto con il numero di persone) per organizzare al meglio la serata.

Rassegna stampa: Il Resto del Carlino del 16 maggio 2014

Rassegna stampa: Tempo del 16 maggio 2014

mercoledì 14 maggio 2014

Rassegna stampa: Gazzetta di Carpi del 14 maggio 2014

Apre a Carpi lo Sportello Amianto. Bene, ma non basta!

Da sabato 31 maggio sarà aperto a Carpi, presso gli uffici del Settore Ambiente del Comune di Carpi in via Peruzzi 2, uno sportello per la prevenzione della salute pubblica dai rischi della presenza di amianto nelle costruzioni della città e della campagna circostante.
Questo risultato si deve al lavoro del C.O.R.A. (Comitato Osservazione Rischio Amianto) in collaborazione con il Comune di Carpi. Il C.O.R.A studia da tempo la questione amianto e ha raccolto una documentazione rilevante e una solida cultura in materia, che ora viene messa a disposizione della città.
L’obbiettivo è censire la presenza di amianto nel territorio comunale e fornire un supporto informativo in primo luogo ai cittadini interessati dal problema e anche a tutti gli altri. Il censimento è utile per individuare e quantificare i manufatti in amianto e successivamente per promuovere le operazioni di verifica ed eventuale bonifica. Negli ultimi tempi l’attenzione del Comitato si è rivolta anche ai danni causati dalle calamità naturali alle costruzioni, le cui parti in amianto possono essere danneggiate, sbriciolate e disperse in caso di trombe d’aria. Nel caso del terremoto, è importante poter identificare quali macerie contengono amianto, per poter gestire in modo adeguato la rimozione.

Lo sportello sarà aperto al pubblico il sabato dalle 10.30 alle 12.30
il telefono è 059.649161
la mail sportelloamianto@comune.carpi.mo

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Foto: gruppo facebook Amianto a Carpi

Nel ringraziare i volontari del C.O.R.A. per il servizio svolto è importante ribadire come ancora una volta l'amministrazione arrivi molto in ritardo sui problemi ambientali e di salute pubblica e, solo sotto la spinta insistente dei comitati, conceda il minimo senza investire a sufficienza.

In una recente iniziativa del PD Sara Rovatti ricordava proprio "che a Carpi il problema amianto non riguarda solo la rete idrica ma anche un alto numero di edifici che presentano coperture in eternit, e, nonostante sia riconosciuto cancerogeno e bandito dal 1992, Carpi non è ancora in grado di fornire una mappatura precisa di questi edifici, non ha un piano di recupero, risanamento e smaltimento e presenta ancora circa 200 km di tubature in fibrocemento mettendo così in pericolo la cittadinanza e aumentando le esposizioni della stessa e dei volontari che intervengono in caso di emergenza (ad esempio il terremoto nel 2012 o la tromba d’aria che ha colpito Nonantola nei giorni scorsi).”

Ben venga quindi lo Sportello Amianto gestito gratuitamente dai volontari del C.O.R.A. ma non molto lontano da qui, a Rubiera il Comune ha ideato e messo in pratica una serie di iniziative come il censimento tramite immagini satellitari degli edifici, controlli da parte degli operatori comunali, autocertificazioni e monitoraggio dello stato di integrità e rimozione. Il tutto gestito dall’Amministrazione.
Sempre qui vicino, a San Lazzaro di Savena, il comune ha emesso un’ordinanza, che è stata preceduta da un lavoro di sensibilizzazione delle associazioni di impresa, le associazioni dei coltivatori e degli amministratori di condominio. Nell’ordinanza si chiedeva ai proprietari di immobili e di capannoni industriali/agricoli di segnalare la presenza di amianto. Il comune inoltre, al fine di incentivare la bonifica, ha portato a zero il costo dei Diritti di Segreteria (300-400 €) e la Tassa di occupazione del suolo per gli eventuali cantieri (500-600 €), ha inoltre emesso un bando per l’assegnazione di contributi fino a 1500 € come incentivo alla bonifica dell’Amianto.

Arrivare ad un censimento non è più eludibile e il Comune può e deve fare di più.

"Non sarà l'asfalto a far aumentare i vostri fatturati"

Fra i vari temi sollevati nei primi dibattiti tra i candidati sindaco (Lapam, Reteimprese, Scout), come Carpi Bene Comune, riteniamo sia importante sottolineare in modo particolare uno dei punti espressi dalla nostra candidata Sara Rovatti in netto contrasto con la quasi unanimità degli altri candidati.

A fronte delle consuete rimostranze rispetto ai collegamenti su strada da e per Carpi (SS Romana Sud e Nord, SS per Correggio, ecc) e sul sistema viario interno (in modo particolare il tema del prolungamento di via dell'Industria), noi siamo convinti che non sarà l'asfalto a far aumentare i fatturati delle imprese carpigiane.

Aldilà delle valutazioni ambientali, che per noi sono rilevanti, il punto è che in un momento di risorse limitate, continuare a mettere risorse pubbliche in asfalto e mattoni sia controproducente, legato ad un modello di produzione e logistica antiquato, sottragga risorse che dovrebbero essere destinate ad altro, favorisca solo gli interessi di chi queste opere le fa.
Pensate cosa si potrebbe invece fare e che impatto avrebbero su una dimensione comunale, con le risorse destinati a fare il prolungamento di via dell'industria, che l'assessore Bellelli ha quantificato in 12 milioni!.
Con molto meno si potrebbe creare un fondo rotativo, che nel tempo si ripaga e rigenera a sostegno di innovazione d'impresa, alla start up di imprese giovanili, alla rivitalizzazione del nostro artigianato, riqualificazione professionale dei lavoratori in cassa integrazione o dei giovani in cerca di lavoro, non solo in nuovi mestieri ma anche nella reinterpretazione di quelli "vecchi".
Posti di lavoro veri, duraturi, qualificati, che non scompaiono nel momento in cui un'opera in asfalto finisce.
In ogni caso, sempre tenendo conto che le risorse sono limitate, se il tema è innovare la nostra logistica, ridurre costi e impatti ambientali diminuendo la percentuale dei trasporti fatti su gomma, continuare ad investire sull'asfalto anzichè sull'intermodalità e sul ferro, come sta avvenendo su scala regionale con le centinaia di milioni di risorse pubbliche destinate ad autostrade è antieconomico prima ancora che ambientalmente devastante.
E' ora di uscire da questa logica e cominciare a pensare veramente in modo diverso alla Carpi del futuro, come ha detto Sara Rovatti: "Non investiamo sulle strutture ma investiamo sulle persone!".

martedì 13 maggio 2014

Come si vota

(Fonte: regione.emilia-romagna.it)

I seggi sono aperti domenica 25 maggio dalle ore 7 alle ore 23.

Si vota sempre su una sola scheda, nella quale saranno già riportati i nominativi dei candidati alla carica di Sindaco e, a fianco di ciascuno, il simbolo o i simboli delle liste che lo appoggiano.
Tre sono le possibilità di voto:
1) Si può tracciare un segno solo sul simbolo di una lista, assegnando in tal modo la propria preferenza alla lista contrassegnata e al candidato Sindaco da quest'ultima appoggiato.
2) Si può tracciare un segno sul simbolo di una lista, tracciando contestualmente un segno sul nome di uncandidato Sindaco non collegato alla lista votata: così facendo si ottiene il cosiddetto ‘voto disgiunto’.
3) Si può tracciare un segno solo sul nome del Sindaco, votando così solo per il candidato Sindaco e non per la lista o le liste a quest'ultimo collegate.
Ogni elettore  può altresì  esprimere,  nelle  apposite  righe stampate  sotto  il  medesimo  simbolo della lista,  uno  o  due   voti   di preferenza, scrivendo  il  cognome  di  non  più  di  due  candidati compresi nella lista da lui votata. Nel caso di  espressione  di  due preferenze, esse devono riguardare candidati di sesso  diverso  della stessa lista, pena l'annullamento della seconda preferenza.
È eletto Sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno).
Qualora nessun candidato raggiunga tale soglia si tornerà a votare l'8 giugno per scegliere tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti (ballottaggio).
In caso di parità di voti al primo turno, verrà ammesso al ballottaggio il candidato alla lista più votata (maggiore cifra elettorale) e, in caso di ulteriore parità, verrà ammesso il più anziano di età (gli stessi criteri saranno usati in caso di parità nel ballottaggio).
Al secondo turno viene eletto Sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti.
Per stabilire la composizione del Consiglio si tiene conto dei risultati elettorali del primo turno e degli eventuali ulteriori collegamenti (apparentamenti) nel secondo. In pratica, se la lista o l'insieme delle liste collegate al candidato eletto Sindaco nel primo o nel secondo turno non hanno conseguito almeno il 60% dei seggi ma hanno ottenuto nel primo turno almeno il 40% dei voti, otterranno automaticamente il 60% dei seggi. I seggi restanti saranno divisi tra le altre liste proporzionalmente alle preferenze ottenute.

Associazioni, comitati e Comune: un rapporto che deve cambiare passo

Sara Rovatti, Lorenzo Paluan, Maurizio Marinelli,
Marco Pignatti, Cecilia Guaitoli e Mario Poltronieri
in un momento della serata.
Ieri sera i candidati di Carpi Bene Comune hanno incontrato a Fossoli i rappresentati di Legambiente, C.O.R.A., Associazione Parco Lama e CarpiTransizione. Fra i candidati e sostenitori di Carpi Bene Comune erano poi presenti anche due dei fossolesi attivi nel comitato contro la realizzazione dell’impianto a biomasse di GARC, oltre ovviamente alla nostra candidata Sindaco Sara Rovatti che ha condiviso la sua esperienza del Comitato No Amianto.
Lo scopo era fare il punto rispetto alla "qualità" dei rapporti tra comune, associazioni e comitati impegnati da anni in proposte, quando non vere e proprie battaglie, sui temi ambientali di Carpi.
Ognuno degli interventi meriterebbe un comunicato a parte, perché sono storia ed esperienze spesso lunghe anni, ma dal quadro i candidati di Carpi Bene Comune hanno tratto parecchie indicazioni utili su come dovrebbe essere il rapporto tra amministrazione e queste realtà.
Ci sono stati portati casi di collaborazione positiva, (anche se a volte "faticosi" dal punto di vista burocratico, non sempre e non solo per responsabilità), come il neonato osservatorio ottenuto dal C.O.R.A. sul tema amianto o la possibilità di condividere iniziative divulgative come quelle di CarpiTransizione in collaborazione con il Centro per le Famiglie o di vera mobilitazione come "Puliamo il Mondo" di Legambiente, ad altre francamente preoccupanti in termini di "qualità" della comunicazione e trasparenza da parte del Comune nei confronti di proposte e istanze portate da questi gruppi di cittadini.
L’approccio "D.A.D." del Comune  (ovvero Decidere, Annunciare, Difendere), come lo ha definito Mario Poltronieri di Legambiente  e presidente della Consulta delle Associazioni Ambientaliste, si riduce alla presentazione di decisioni già prese dall'amministrazione, annunciate in pompa magna e poi difese ad oltranza da qualsiasi possibile proposta di modifica (il caso delle decine di osservazioni presentate su Piano del Traffico, Piano delle Ciclabili e PAES, accolte solo se si occupano di “virgole”, ignorate quando indicavano qualche mutamento di sostanza) e anche la tendenza ad appropriarsi delle iniziative in modo strumentale
In questo senso la vicenda del Parco Lama è esemplare, con il PD che a fine 2013 sventola manifesti in ogni bacheca, su un progetto che non è mai stato suo e vendendo per qualcosa di realizzato, un accordicchio con la CMB per il comparto C6 che non ha nulla a che fare con l’idea di parco citta-campagna che il comitato e l’associazione Parco Lama chiedono da anni, con il PD e i suoi alleati che, nonostante le belle parole,  si rifiutano  di porre su quel comparto la “clausola di tutela” prevista dagli strumenti urbanistici, in vista dell’approvazione del nuovo PSC che potrebbe (e secondo noi DOVREBBE!) ridisegnare tutta l’area.
Proposta che Carpi Bene Comune si impegna a sostenere (insieme con quella di rivedere anche tutto quanto previsto per tutti i comparti dell’area a est della ferrovia, non solo per il C6)
Per tutto il resto, l’impressione è quella di un’amministrazione “muro di gomma”, che se può cerca di far passare i problemi il più possibile sotto tono (il caso amianto nelle condutture idriche, l’avvio dell’iter di un impianto impattante come l’inceneritore di biomasse a Fossoli), e “molla” qualcosa solo dopo che cittadini hanno dedicato tempo, energie e risorse per dover raccogliere per conto loro informazioni e pareri e farle arrivare al resto della comunità, con un’amministrazione che “cede” all’evidenza (come nel caso della pista ciclabile di via Focherini) non perchè in grado di riconoscere i propri errori, ma solo quando teme di perdere qualche consenso, sotto la spinta delle mobilitazioni cittadine (altro che il “conservatorismo dei comitati”  sul quale il candidato sindaco del PD Bellelli fa battute supponenti nei comizi elettorali)
Questo è esattamente l’approccio che Carpi Bene Comune intende ribaltare: non decidere, annunciare e difendere l’indifendibile ma proporre, ascoltare e condividere con i cittadini attivi di questo comune, per un vero Bene Comune.

sabato 10 maggio 2014

Non basta dire trasparenza!

Carpi Bene Comune è una lista civica che non riceve finanziamenti pubblici o da partiti o da altre organizzazioni.
Anche noi, ovviamente, spendiamo dei soldi per la campagna elettorale, soprattutto perché a Carpi non esistono spazi di aggregazione "laici" e gratuiti a disposizione dei cittadini.
Abbiamo presentato un preventivo di 1.200€ per la campagna elettorale.
Riportiamo qui per la massima trasparenza tutto quello che abbiamo speso e che spenderemo per la campagna elettorale. Perché sia chiaro da dove provengono questi soldi e dove sono andati a finire.

Molti lo dicono, non tutti lo fanno davvero.

Rassegna stampa: Primapagina del 9 maggio 2014


venerdì 9 maggio 2014

Noi non cresceremo "pollitici" d'allevamento

Per gentile concessione di Mattia Miello
Piero Calamandrei nel 1956 scriveva "Ma oggi quei parlamentari (che sono ormai la maggioranza) per i quali non esser rieletti vorrebbe dire ricadere nella miseria e nella oscurità devono pensarci due volte prima di assumere atteggiamenti indipendenti che alle prossime elezioni potrebbero significare mettere in giuoco il pane della famiglia."

Ecco, nel suo piccolo e più modestamente, Carpi Bene Comune si impegna a ridurre al minimo la "proliferazione" dei politici di professione per Carpi, che vede oggi (e, se vincerà il PD, anche domani) la sua amministrazione costantemente guidata da un nucleo di funzionari di partito, che hanno come unica esperienza di lavoro quella dello stipendio garantito per "meriti politici", parlano di lavoro precario e disoccupazione senza averli mai provati sulla propria pelle, di crisi e di innovazione d’impresa senza averne mai vista una da dentro, di servizi sociali senza aver mai dovuto fare una fila per un sussidio.

Per questo motivo noi non giocheremo al giochino della "riduzione dei costi della politica" tagliando il numero degli assessori, creando un piccolo nucleo di "professionisti della politica", obbligando qualcuno a lasciare il proprio lavoro per cinque anni e "condannandolo" in qualche modo a diventare l’ennesima anima in pena in cerca di un incarico politico fino alla su età pensionabile, che sia un posto in una giunta o nel consiglio di una multiutility (leggi AIMAG) o in una qualsiasi delle poltrone di sottogoverno, come ad esempio le recenti voci che vedrebbero Enrico Campedelli candidato ad un posto da Assessore nella giunta Muzzarelli e Giuseppe Schena alla presidenza della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi.

Sono pratiche tipiche della politica italiana, che la appesantiscono e hanno prodotto uno dei ceti politici meno liberi (ed inevitabilmente più "statici") del mondo occidentale sviluppato.

Noi nomineremo una giunta più "larga" possibile, separando le competenze adesso aggregate su una sola figura che si pretende "tuttologa", fra diversi cittadini, dotati di competenze ed esperienze professionali, che faranno l’assessore solo part-time, mantenendo il proprio lavoro e quindi la propria connessione con il "mondo reale" e la propria indipendenza e autonomia di giudizio, dato che non dovranno essere troppo sensibili ai richiami di quei centri di potere e interessi economici che possono determinare lo sviluppo di una carriera politica.

Sei assessori, che ci costeranno comunque meno dei sei attuali o dei 4/5 proposti da altre liste, che faranno politica veramente in un’ottica di servizio civile e non di carriera professionale.

Noi non cresceremo "pollitici" d'allevamento.

Non basta dire pista ciclabile

Foto: carpibec.wordpress.com
La Carta di Bruxelles recita quanto segue : “La diffusione della mobilità in bicicletta contribuisce a rendere città più vivibili, un trasporto urbano più efficiente, strade meno congestionate e meno rumorose, un’attività fisica individuale utile a combattere la sedentarietà, maggior sicurezza delle strade. Inoltre favorisce la lotta ai cambiamenti climatici, il risparmio dei carburanti fossili, lo sviluppo del turismo sostenibile.


La bicicletta è senza dubbio il mezzo più comodo ed efficace per muoversi in una città delle dimensioni di Carpi, va ovunque, non ha bisogno della ricerca di parcheggio, non fa fumo, non inquina, funziona a costo zero e aiuta anche a mantenersi sani e in forma.

Carpi vanta più di 55 km di piste ciclabili. Quindi? Tutti in bici? Non proprio.

Una recente ricerca condotta da Legambiente, Rete Mobilità Nuova e Bikeitalia.it su 104 città italiane ha dimostrato che "non sono le piste ciclabili in sede protetta a far crescere il numero dei ciclisti urbani, ma altre modifiche nella logica del traffico." Modena, tanto per fare un esempio, è ottava in classifica per quantità di ciclabili eppure nella cittadina emiliana vi è la più alta percentuale di spostamenti in automobile d’Italia, ben il 75%, mentre la mobilità in bicicletta è appena al 10%.

Perchè? Secondo noi il problema è duplice:

Innanzitutto la quantità conta ma la qualità conta di più: è vero, Carpi ha tanti km di piste ciclabili ma troppo spesso rese poco utilizzabili da interruzioni improvvise, attraversamenti pericolosi, attraversamenti pedonali e semaforici che obbligano a scendere, fondo sconnesso e impraticabile, gradini senza discese (si pensi alla ciclabile di viale Guido Fassi, che serve anche una scuola), ci sono forti criticità negli attraversamenti della tangenziale (ancora verso scuole, zone sportive e ricreative), troppe sovrapposizione tra ciclabili e marciapiedi, e ancora scarsi collegamenti con le periferie e addirittura manca un reale attraversamento ciclabile del centro.

Il secondo motivo è ancora più importante: manca completamente un'azione culturale che disincentivi l'uso macchina e ne abbiamo avuto due esempi lampanti ai primi due confronti tra i cadidati sindaco.
Nell'incontro organizzato da LAPAM il 17 aprile la maggior parte dei partecipanti chiedeva ancora l’aumento di posti macchina e magari la riaperture delle piazze al traffico
E nell'incontro organizzato da Reteimprese il 7 maggio la maggior parte dei candidati (sia dell'amministrazione uscente che dell'opposizione) si sono detti pronti a chiedere soldi in regione e provincia per nuove strade e nuove rotonde e a fare gli elogi della Cispadana, infrastruttura che divorerà centinaia di milioni di risorse pubbliche. Insomma, tutti a dirsi che vogliamo cambiare e innovare e lo faremo come? Bruciando le ultime risorse di un sistema pubblico indebitato facendo esattamente quanto è stato fatto fino ad oggi: asfalto e cemento, cemento e asfalto.

Per questo noi diciamo che non servono solo km di ciclabili ma servono ciclabili fatte meglio e servono reali alternative al trasporto su gomma, serve trasformare la ferrovia da Novi a Modena nella nostra metropolitana di superficie, serve ragionare sull'intermodalità treno/bus, serve aumentare l'area pedonale intorno al centro storico (ad esempio su Via Nova e Rovighi) e la creazione di zone a 30km/h, serve ridurre la sosta su strada in centro, serve potenziare i progetti PiediBus o il car-sharing scolastico, servono parcheggi di scambio sulle direttrici di uscita della città, serve potenziare il servizio ProntoBus e il servizio Taxi-anch'io.

Serve cioè una reale politica alternativa per la mobilità cittadina.

Rassegna stampa: Il Resto del Carlino del 9 maggio 2014

Rassegna stampa: Gazzetta di Carpi del 9 maggio 2015

giovedì 8 maggio 2014

Rassegna stampa: Voce del 08 maggio 2014


Rassegna stampa: Voce del 01 maggio 2014



VOCE del 01 maggio 2014 

» Urbanistica:

La Cappuccina: un altro episodio di verde al mattone? - Lo denuncia Paluan 
Carpi - L'attenzione sull'argomento l'ha riaccesa il 28 aprile scorso Lorenzo Paluan dal proprio blog. In un testo dal titolo "Cremeria, Parco Lama, Cappuccina: il verde del Pd si fa con i mattoni" l'ex Consigliere di Movimento 5 Stelle e Rifondazione collega a vicende antiche e più recenti in materia urbanistica anche la delibera approvata dal Consiglio il 27 marzo scorso, con il voto favorevole del solo Pd, nella quale si converte a edificabile un'area di 13 mila 200 metri quadrati di proprietà comunale annessa alla cosiddetta Cappuccina, di fronte alla torre dell'acquedotto, attualmente adibita a verde pubblico e parcheggio. Per farci che cosa? Questo giornale lo spiegò nel n. 13 del 3 aprile scorso: per realizzarci sopra "...una struttura rivolta ad anziani che vivono soli o coppie prive di relazioni parentali continuative, che cercano soluzioni abitative nuove (care residence) che pure offrono servizi adeguati di sostegno ma che si discostano dalla classica struttura abitativa della casa-protetta". Il Pd votò il provvedimento compatto, i Consiglieri del Pdl uscirono dall'aula, ritenendo illegittime tutte le varianti successive al 2005 e 5 Stelle a Alleanza per Carpi votarono contro. Il consigliere Giorgio Verrini, di ApC, scrisse anche qualche cosa circa il clima di quella serata in cui la variante venne votata insieme ad altre cinque, fra le quali una che concedeva un cambio d'uso di un terreno delle Sordastre, a Santa Croce. E ricordò l'insofferenza dei banchi del Pd verso le obiezioni e la sensazione che tutto fosse già deciso anche se, scrisse Verrini, con tutta la comprensione che si poteva avere per il problema degli anziani, non capiva perché si dovesse "...sacrificare quel francobollo di verde con annesso boschetto noto come la Cappuccina"; e perché non si potesse pensare di ricavare quella struttura di fianco alla Torre dell'acquedotto "... dove imputridisce uno scheletro di cemento di una grossa fabbrica mai costruita".
L'ex consigliere Paluan stabilisce un preciso nesso con la vicenda della Cremeria. Qui, nel 2008, l'ipotesi di ricavare una struttura per anziani fu "variata", consentendo alla proprietà di ricavare invece una residenza di lusso, in cambio della "mancia" rappresentata dalla sistemazione a parchetto urbano dell'area verde residuale di viale De Amicis. Anche il Parco Lama con le sue compensazioni a Cmb perché rinunci a costruire in via Corbolani viene inserito da Paluan nella stessa logica, visto che tutti gli altri comparti dell'Oltreferrovia restano edificabili, mentre non si sa bene in che cosa consistano le famose compensazioni.
Il punto tuttavia, per la Cappuccina, è soprattutto capire perché, pur disponendo di migliaia di metri quadrati ceduti dai proprietari dei cinquanta e passa Piani particolareggiati avviati nell'ultimo decennio, la Giunta Campedelli abbia deciso di costruire proprio qui. E quando mai, nella storia passata e recente, è accaduto che il Comune - il Comune! - decidesse di retrocedere una propria area da verde a edificabile, mentre la sua linea è stata sempre quella, semmai di procedere all'incontrario? Ecco perché ha ragione Paluan a riandare con il pensiero all'area della Cremeria: anche lì doveva nascere una struttura per anziani, anche lì c'era di mezzo un'area verde. E chissà se le similitudini finiranno qui.

Rassegna stampa: Il Resto del Carlino del 08 maggio 2014

martedì 6 maggio 2014

12 Maggio: "Aria, terra acqua: cambiare è possibile". Incontro pubblico a Fossoli.



10 Maggio: Aperitivo di Presentazione della Lista

Sabato 10 maggio
ore 10.30
Piazza Martiri, 19 (davanti al negozio Terranova)

Sara Rovatti 
Candidata Sindaco di Carpi Bene Comune

presenterà ufficialmente 
alla stampa e alla città
la squadra di cittadini che compone
la Lista civica Carpi Bene Comune
verrà offerto un piccolo rinfresco

Materiale informativo per la campagna elettorale

Come sapete noi siamo una lista di cittadini senza nessun partito alle spalle.
Non abbiamo e non intendiamo spendere grandi cifre per la nostra campagna elettorale.

Cosa possono fare tutti coloro che ritengono Carpi Bene Comune un’iniziativa degna di essere sostenuta?

E’ necessario che ognuno nel proprio piccolo si esponga: non c’è nulla che spinge a ragionare parenti e amici come il fatto di assumere una posizione pubblica a riguardo, con poche semplici azioni.
Una di queste potrebbe essere diffondere il più possibile il nostro materiale informativo.
In questa pagina mettiamo a disposizione alcuni file utilizzabili per la condivisione sui social e per la stampa.
Chiunque può scaricarli e stamparli e diffonderli tra i propri contatti.
Grazie a tutti!

VOLANTINO PER INCONTRO DEL 12 MAGGIO A FOSSOLI

Volantino in formato jpg a bassa risoluzione
per invio via mail, facebook o blog
Volantino in formato ipg ad alta risoluzione
per stampa di due volantini su foglio A4

VOLANTINO CON LISTA E PROGRAMMA

Volantino in formato jpg ad alta risoluzione
per stampa su foglio A4 da piegare a metà (esterno)
Volantino in formato jpg ad alta risoluzione
per stampa su foglio A4 da piegare a metà (interno)

lunedì 5 maggio 2014

Emergenza casa: cambiare è possibile. Le nostre risposte ad Abitcoop

Abitcoop, cooperativa edificatrice di abitazione della provincia di Modena, interroga i candidati sindaco sui problemi relativi alla casa e sul ruolo delle cooperative.
Queste sono le nostre risposte.

1) Lei pensa che le cooperative a proprietà divisa con proposte a basso costo e tipologie innovative abbiano ancora un ruolo dentro le politiche dell’abitare?

Noi pensiamo che le cooperative di costruzione abbiano un ruolo fondamentale nella sfida abitativa dei prossimi anni ma che quel ruolo sia diverso da quello che hanno avuto fino ad oggi.
Da cooperative con proprietà divisa e proposte a basso costo dovranno diventare cooperative ad alto contenuto tecnologico/ambientale in grado di guidare le famiglie nella riqualificazione dell’esistente, in grado di progettare interventi coordinati che vadano oltre alla coibentazione del singolo appartamento o all’installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto.
Non è possibile infatti delegare al singolo il compito di analizzare l’edificio oggetto di riqualificazione in modo approfondito e non distruttivo e di intervenire quindi su di esso attraverso modalità appropriate, utilizzando anche tecniche esecutive di elevato carattere innovativo.
Gli interventi di riqualificazione devono essere il frutto di sinergie e collaborazione di più attori, scienze e saperi: sociologia, economia, urbanistica, ingegneria, normativa devono essere gestite e fatte collaborare tra loro.
Ecco allora che le cooperative dovranno giocare il ruolo chiave di coordinare le esigenze delle famiglie (e lo studio puntuale delle esigenze delle singole realtà spesso molto diverse da loro), l’accesso al credito e la programmazione urbanistica ed edilizia dei comuni.

2) Pensa che abbia ancora un senso parlare di una emergenza casa a Modena?


L’emergenza casa c’è, ma non è un’emergenza quantitativa quanto piuttosto qualitativa!
Chiari esempi di questa realtà li abbiamo avuti recentemente in seguito al sisma del 2012, all'alluvione del 2013 e ai continui eventi atmosferici estremi.
Molte famiglie sono alla ricerca di nuove abitazioni in quanto quelle esistenti non soddisfano i criteri necessari di sicurezza o di risparmio energetico.
Molti quartieri residenziali realizzati con tecnologie industrializzate e prefabbricate si presentano, nonostante il breve arco di tempo intercorso, in uno stato di degrado avanzato e richiedono non solo una profonda riqualificazione a scala edilizia, ma anche il risanamento urbanistico delle aree, lo sviluppo delle infrastrutture e dei servizi connessi.
Alle cooperative spetta anche una riflessione critica sulle modalità di costruire i quartieri e gli edifici in passato, e questa riflessione costituirà la base di partenza per l’inquadramento del problema della riqualificazione sostenibile.

3) Nonostante i tanti alloggi sfittì è ancora alta la domanda di case in proprietà. Se lo spiega? Che soluzioni propone per soddisfare questo segmento di popolazione?

Le motivazioni sono diverse e complesse: senza dubbio anni (decenni) di mercato “drogato” hanno portato alla creazione di meccanismi difficili da smontare in tempi brevi.

La contemporanea crescita degli affitti e l’illusoria riduzione dei mutui ha portato ovviamente molti ad affrontare in modo sconsiderato l’acquisto della prima casa, come ha fatto sembrare “normale” l’acquisto di grosse autovetture a rate e finanche il finanziamento a rate delle vacanze. Il problema non è “come soddisfare questo segmento di popolazione” ma come ridimensionare le aspettative di quel segmento di popolazione che non può sostenere l’indebitamento necessario.
Esiste senza dubbio una domanda di alloggi, a canoni bassi, per le fasce a basso reddito, a cui non viene data risposta.
Ma in un mercato “sano” l’opzione più economica dovrebbe essere quella dell’affitto, al secondo posto quella del recupero dell’esistente, al terzo posto quella della ricostruzione su suolo già edificato e la più cara di tutte quella della costruzione su suolo vergine, non il contrario! Se avviene il contrario vuol dire che qualcosa sta viziando il mercato.
Ad esempio, perchè la regione Emilia Romagna concede fino a 35.000€ a fondo perduto per l’acquisto di alloggi in pronta consegna o in corso di costruzione e non per l’acquisto di alloggi usati o la riqualificazione del proprio alloggio?
Nel nostro programma, a proposito di questo punto, abbiamo inserito la revisione dei canoni di affitto concordato perchè crediamo che la vera risposta sia puntare alla riduzione degli affitti.

4) In questi mesi si è parlato e straparlato di aree F, di PEEP... Lei ritiene che sia ancora attuale Costruire una politica per la casa che ruota attorno alla concessione di aree a basso costo come è stato possibile fare coi PEEP?

L’unica cosa che non può e non deve essere svenduta a basso costo in tutto questo meccanismo è il suolo pubblico. Poichè quella è una risorsa finita, non riproducibile e, in una certa misura, di proprietà collettiva.
Nel nostro “piano casa comunale” proporremo un piano di investimenti pluriennali in immobili usati da destinare a ERP.

5) Tutti giustamente insistono sul recupero del patrimonio esistente, ma fino ad oggi questa tipologia di offerta è rimasta uno slogan. Lei ha qualche idea da suggerire, magari con esempi, per allineare i costi di recupero e riuso di case a quelli praticati nell’edilizia economica popolare che consenta di offrire una proposta credibile a chi ha bisogno di casa?

Da tutto quello che abbiamo detto finora direi che per noi questo è tutt’altro che uno slogan.
Ci sono incentivi statali (50% o 65%) per gli interventi singoli, più la possibilità da regolamento edilizio dell'aumento delle cubature al 30%. Poi si può pensare a snellire gli iter burocratici. In sede di revisione del PRG, si possono trasformare in abitativo le fabbriche dismesse inserite nel tessuto urbano e concedere una serie di agevolazioni ad IMU, TASI, TARES, ecc a tutti i progetti di ristrutturazione che non consumino nuovo suolo.
Crediamo che spetti a chi vuole urbanizzare nuovo territorio, costruire nuovi insediamenti, magari di grandi dimensioni, fornire i calcoli di una maggiore economicità di queste operazioni rispetto a ristrutturare, riqualificare e migliorare l'esistente. I limiti di una espansione continua e illimitata sono sotto gli occhi di tutti: i costi sociali di una cementificazione non pienamente ponderata diventano economici e collettivi nel momento in cui si deve riparare i danni di fenomeni come inondazioni o terremoti.

domenica 4 maggio 2014

Amianto: un problema in comune

Ieri sera abbiamo assistito all’ennesima farsa del PD partecipando all’incontro dal titolo "Superare il caso amianto: progetti per l'acqua pubblica" organizzato presso la Festa di Santa Croce di Carpi.
Una campagna elettorale travestita da assemblea cittadina all’interno della festa di primavera del PD, con i muri tappezzati di poster del candidato Sindaco e un volantino che in ogni punto richiama la campagna elettorale di Bellelli.
Decisamente divertente quindi l’affermazione del presidente AIMAG che, per la seconda volta (la prima fu in conferenza stampa), richiamava il modo scorretto di trattare questo problema utilizzandolo per la campagna elettorale.
Meno divertente invece il fatto che il 7 aprile, a richiesta del comitato genitori No Amianto, un’assemblea cittadina non era necessaria, mentre il 3 maggio, a ridosso delle elezioni, la necessità c’è eccome e arriva proprio dal partitone che invita presidente AIMAG e Assessore all’ambiente che si guardano bene dal rifiutare per evitare la strumentalizzazione dell’argomento.

“Ricordiamo che a Carpi il problema amianto non riguarda solo la rete idrica ma anche un alto numero di edifici che presentano coperture in eternit, e, nonostante sia riconosciuto cancerogeno e bandito dal 1992, Carpi non è ancora in grado di fornire una mappatura precisa di questi edifici, non ha un piano di recupero, risanamento e smaltimento e presenta ancora circa 200 km di tubature in fibrocemento mettendo così in pericolo la cittadinanza e aumentando le esposizioni della stessa e dei volontari che intervengono in caso di emergenza (ad esempio il terremoto nel 2012 o la tromba d’aria che ha colpito Nonantola nei giorni scorsi).”
Queste le considerazioni che Sara Rovatti ha portato all’attenzione della platea e degli oratori intervenendo durante il dibattito. “A Rubiera – prosegue Rovatti – il Comune ha ideato e messo in pratica una serie di iniziative come il censimento tramite immagini satellitari degli edifici, controlli da parte degli operatori comunali, autocertificazioni e monitoraggio dello stato di integrità e rimozione. Il tutto gestito dall’Amministrazione. Arrivare ad un censimento non è più eludibile, mi stupisce che non sia ancora stato avviato il progetto visto il sisma che ha interessato le nostre zone e che ha messo in luce le tante fragilità del nostro territorio.”

All’Assessore Tosi Simone si chiede anche di organizzare un incontro aperto a tutti i cittadini: “E’ inaccettabile che un argomento di tale importanza non venga trattato con il massimo rilievo mediatico così da assicurare un pieno coinvolgimento della cittadinanza e di tutti gli attori coinvolti. L'amianto è un problema di tutti, una sfida per la nostra comunità che va affrontata unendo gli sforzi, le energie e le risorse per il bene comune. Quando parliamo di amianto parliamo di vero disastro ambientale ed è necessario che l’Amministrazione e AIMAG mettano a disposizione della cittadinanza tutte le informazioni relative, dagli esiti degli esami, alla composizione del particolato, al fatto che l’acqua che sgorga dai rubinetti della casa dell’acqua è la stessa che sgorga dai nostri rubinetti, senza nessun tipo di microfiltrazione.
Solo successivamente all’incontro con il comitato no amianto, dietro richiesta dello stesso, si è resa pubblica la grandezza delle fibre (< 0,1 micron) che risulterebbero quindi difficilmente contrastate da filtri che vengono acquistati per usi domestici e, sosteneva qualcuno durante la serata, forse anche da quelli ad osmosi.”

Questi gli interventi di Sara Rovatti, durante la serata che, senza forze di opposizione politica in platea, rischiava di essere un vero e proprio comizio politico in cui, invece di informare i cittadini in maniera imparziale sul problema, si sarebbe fatta una bella carrellata dei meriti e degli onori, tralasciando che per ogni piccolo passo fatto dall’Amministrazione dietro c’è sempre un comitato che lavora per mesi. 

sabato 3 maggio 2014

UDI: "Tempi maturi per un sindaco donna"


"I politici locali - spiega Odette De Caroli, responsabile dell'Unione Donne Italiane - parlano, parlano... ma poi il vero potere resta in mano agli uomini. Noi pensiamo che i tempi sarebbero stati maturi per un sindaco donna"

giovedì 1 maggio 2014

Primo Maggio: il lavoro è possibile!

In un Primo Maggio che rischia di diventare più la festa dei disoccupati che la Festa dei Lavoratori, Carpi Bene Comune lancia il suo messaggio e il suo impegno a favore dei lavoratori.

I numerosi capannoni svuotati (o rimasti vuoti) svelano ormai l'inutilità dell'enorme cascata di cemento degli anni passati non solo dal punto di vista ambientale ma anche da quello produttivo. Capannoni costruiti per rispondere a processi speculativi (di cui il comune prendeva la sua fetta sotto forma di oneri di urbanizzazione) e poi rimasti vuoti per l'incapacità di creare o mantenere sul territorio vere opportunità di lavoro.

Partire dall'Ente locale per riappropriarsi del diritto al lavoro, con una lotta reale alla precarizzazione del lavoro, una lotta reale alle Cooperative spurie, alle Cooperative con soci lavoratori che allargano la platea dei lavoratori poco tutelati e poco retribuiti, con regole e parametri più rigidi per le gare d'appalto (che che vietino ad esempio il subappalto) e misure specifiche per contrastare le infiltrazioni mafiose.

Sostenere progetti di giovani alla prima esperienza e lavoratori espulsi dal mondo da aziende in crisi che vogliano avviare start-up innovative sostenendoli nel recupero di fabbriche svuotate dai processi speculativi e di delocalizzazione. Nessuna soluzione miracolosa, ma risorse certe e continuative negli anni per creare un piccolo fondo di rotazione, che mano a mano che viene restituito dai primi beneficiari possa alimentare altre iniziative e semplificazione delle pratiche amministrative necessarie.

FabLab Reggio Emilia
L'Ente locale stesso potrebbe recuperare edifici dismessi (magari anche in prossimità del centro storico) per creare spazi condivisi di incubazione di attività imprenditoriali o avviamento di piccole attività commerciali su scala locale che non possono competere con gli affitti richiesti in città.
Si pensi ai progetti Fab Lab che si stanno diffondendo in tutta Europa e giunti fino alla vicina Reggio Emilia.

Riqualificare i nostri settori produttivi (tessile, meccanico, edilizio, agricolo) per cogliere le opportunità offerte dal cambiamento dei modelli di produzione e consumo delle energie che si stanno affermando nei territori più avanzati e innovativi, associati alla creazione di nuovi circuiti di consumi che favoriscano le produzioni locali e la filiere corte nel settore agroalimentare ma non solo.

Iniziare (non è mai troppo tardi) a ragionare su come aumentare l'autosufficienza energetica del nostro territorio per non investire su settori produttivi destinati fra pochi anni a fermarsi per mancanza di energia a basso costo.
Abbandonare la corsa verso le grandi opere (con la scusa che creano anche lavoro nell'immediato) e dirottare le risorse verso le infrastrutture veramente necessarie e utili a creare e sostenere il lavoro per i prossimi decenni: mobilità sostenibile, rete elettrica intelligente, connessione internet diffusa.

Creare un "centro di formazione permanente" che permetta a giovani e meno giovani espulsi dal mondo del lavoro di fare percorsi innovativi di qualificazione in mestieri vecchi e nuovi.
Partendo da una "scuola delle arti e dei mestieri" dove riappropriarsi di competenze e lavori tipici del nostro territorio prima che scompaiano completamente, dove ricreare manodopera qualificata nel settore tessile, dove formare gli artigiani del futuro, muratori, falegnami, idraulici, elettricisti, fabbri, ecc
Fino ad arrivare ad una “università” della Eco-innovazione dove specializzarsi poi nei campi delle energie rinnovabili, dell'agricoltura biologica, dell'eco-edilizia, sfruttando anche le eccellenze e le avanguardie ancora presenti sul nostro territorio, nell’ottica della condivisione e dell’open source a tutti i livelli.

Perché il Primo Maggio torni ad essere festa per chi lavora!