A seguito di alcune segnalazioni arrivateci via social, come promotori della lista Carpi Bene Comune durante le elezioni del 2014, ci terremmo a precisare che la nostra esperienza di allora non ha nulla a che fare con la lista Carpi Comune promossa dall’Assessore Cesare Galantini per le elezioni del maggio prossimo.
La nostra proposta era chiaramente in alternativa alle politiche del PD e dell’allora candidato Sindaco Alberto Bellelli e confermiamo, dopo aver visto lui e i suoi alleati all’opera negli ultimi 5 anni, che il modo di concepire il “bene comune” che animava la lista Carpi Bene Comune, a partire da una radicale ridiscussione delle politiche sociali, ambientali e culturali, è sostanzialmente incompatibile con i programmi portati avanti dal Sindaco Bellelli, dal PD e dai suoi alleati.
Che Cesare Galantini, per promuovere la propria lista personale, debba scimmiottare il nome di una lista avversaria, che cinque anni fa prese più voti di altre liste con simboli nazionali ben più conosciuti come SEL o i Verdi, senza godere dell’appoggio propagandistico del PD, ci pare un tentativo al tempo stesso triste e meschino per cercare di accaparrare due voti, confondendo le acque fra gli elettori di sinistra, con un meccanismo tipico da “lista civetta”.
Bene Comune non ha dato seguito organizzativo a quella campagna elettorale del 2014, ma riteniamo comunque che idee e valori dei suoi promotori, candidati e ed elettori meritino ben più rispetto di quello mostrato da Cesare Galantini e dalla sua lista, il cui unico scopo rilevante è garantire la prosecuzione della esperienza in giunta dell’assessore (cosa del tutto legittima, ma che andrebbe perseguita con un po’ più di onestà intellettuale e fantasia nei “nomi”)
martedì 9 aprile 2019
giovedì 3 dicembre 2015
Carpi Bene Comune diventa Associazione
Ben ri-trovati a tutti i nostri lettori.
Pensavate che ce ne fossimo andati per sempre?
Ebbene, no.
Carpi Bene Comune c'è e vuole diventare Associazione.
E, come è nel suo stile, vuole farlo con la vostra partecipazione.
Per questo pubblichiamo sul nostro blog la bozza dello Statuto in modo che voi possiate inviarci, attraverso i commenti o via mail, i vostri suggerimenti.
A breve poi ci incontreremo tutti per redigere la versione definitiva dello Statuto e sancire la nascita dell'Associazione.
Buon lavoro!
Scarica il pdf dello Statuto
Pensavate che ce ne fossimo andati per sempre?
Ebbene, no.
Carpi Bene Comune c'è e vuole diventare Associazione.
E, come è nel suo stile, vuole farlo con la vostra partecipazione.
Per questo pubblichiamo sul nostro blog la bozza dello Statuto in modo che voi possiate inviarci, attraverso i commenti o via mail, i vostri suggerimenti.
A breve poi ci incontreremo tutti per redigere la versione definitiva dello Statuto e sancire la nascita dell'Associazione.
Buon lavoro!
Scarica il pdf dello Statuto
mercoledì 11 giugno 2014
Giovedi 12 giugno: Carpi Bene Comune c'è!
Il nuovo Consiglio è stato eletto e la nuova Giunta è stata nominata, presto inizieranno a lavorare.
E anche Carpi Bene Comune continuerà a vigilare sull'operato della nuova amministrazione e a proporre le proprie idee.
Chiunque abbia creduto in questo gruppo, chi c'era già, chi ci ha conosciuto tardi, chiunque abbia voglia di lavorare per la difesa dei beni comuni è invitato:
Giovedi 12 giugno alle ore 21
in Via Alghisi, 29 (suonare Pignatti)
perché forse siamo partiti un po' tardi, ma di sicuro non ci fermiamo qui!
venerdì 23 maggio 2014
Non basta dire "tariffa puntuale"!
La tariffa puntuale è il metodo ideale, che raggiunge la perfezione e il massimo dell'efficienza del sistema: consiste nel pesare esattamente i rifiuti indifferenziati prodotti. (wikipedia)
La cena di chiusura della campagna elettorale di Carpi Bene Comune ci fornisce uno spunto interessante su quanto il Comune di Carpi e AIMAG siano davvero interessati ad promuovere comportamenti sostenibili di riduzione dei rifiuti indifferenziati.
Una delle caratteristiche della nostra cena era quella di voler essere "virtuosa" dal punto di vista ambientale.
Oltre ad essere una cena biologica con prodotti locali e principalmente vegetariani lo era anche dal punto della quantità e qualità dei rifiuti prodotti.
I vassoi su cui abbiamo servito le pizze erano di carta, i piatti in Mater-Bi e i bicchieri in PLA entrambi biodegradabili e compostabili, le pizze venivano tagliate prima di essere portate al tavolo in modo da rendere inutili le posate e scarsissimi gli sprechi di cibo, le bibite venivano servite non in lattine ma direttamente nei bicchieri (birra alla spina e aranciata e cola dalle bottiglie di vetro) e l'acqua in bottiglie da 1,5 lt al centro del tavolo e non in bottigliette da 0,5lt.
L'obiettivo era arrivare a fine serata con una quota di rifiuto indifferenziato pari a zero.
E la foto dimostra che l'obiettivo è stato raggiunto!
In piazza però non ci sono raccoglitori per la differenziata.
Un comune davvero interessato a diffondere questa cultura tra i suoi cittadini farebbe la cosa più semplice in assoluto: fornirebbe (impegnerebbe AIMAG a fornire) i cinque bidoni (carta, plastica, vetro e lattine, compostabile e indifferenziato) sul luogo dell'evento e li ritirerebbe il giorno successivo, facendo poi pagare a chi organizza l'evento una "tassa rifiuti" in base al peso della sola quota indifferenziata.
Ma così non è.
Il comune non ci ha chiesto né suggerito nulla riguardo ai rifiuti nel momento della concessione del permesso per organizzare un evento in piazza. Siamo andati all'AIMAG dove ci hanno detto che nemmeno loro se ne occupano e ci hanno mandato alla stazione ecologica di via Watt dove si possono comprare i cartoni colorati per la raccolta differenziata a 13€ l'uno.
E non è che poi, una volta differenziati, puoi lasciare i cartoni lì e AIMAG provvede a ritirarli, o puoi portarli indietro e vengono riciclati (e magari restituita la caparra), no: soldi e cartoni vengono buttati via!
Quali sono dunque le alternative?
1. programmare la riduzione all'origine dei rifiuti in fase di organizzazione dell'evento, spendere 65€ in cartoni usa e getta, educare chi partecipa all'evento fare la raccolta differenziata, produrre zero rifiuti indifferenziati e smaltire da soli quelli differenziati (con il problema ulteriore che non esistono cassonetti per la quota compostabile). Minimo rifiuto = massima spesa!
2. fregarsene di quanti e quali rifiuti verranno prodotti, raccogliere tutto in sacchi neri da rifiuti indifferenziati e depositarli nei cassonetti in giro per il centro. Massimo rifiuto = minma spesa!
Ma ce ne è un altra e l'abbiamo vista in occasione della notte bianca e di tanti altri eventi in cui si portano in piazza molte persone:
3. fregarsene di quanti e quali rifiuti verranno prodotti e anche di dove verranno depositati, lasciare che la gente butti tutto dentro (finché ci sta dentro) e poi sopra, sotto, intorno ai cestini (finché si vedono i cestini) e poi per terra, sopra le panchine e sopra alle macchine parcheggiate e nottetempo far raccogliere tutto agli operatori di AIMAG (in questo caso sì che passano loro!) che porteranno tutto nell'indifferenziato in modo che alla mattina la piazza sia di nuovo pulita.
E ci si possa di nuovo vantare di una città senza rifiuti, delle percentuali del porta a porta e della differenziata e riempirsi pure la bocca, soprattutto in campagna elettorale, di parole come "tariffa puntuale"!
Il sacco dei rifiuti indifferenziati a fine serata! |
Oltre ad essere una cena biologica con prodotti locali e principalmente vegetariani lo era anche dal punto della quantità e qualità dei rifiuti prodotti.
I vassoi su cui abbiamo servito le pizze erano di carta, i piatti in Mater-Bi e i bicchieri in PLA entrambi biodegradabili e compostabili, le pizze venivano tagliate prima di essere portate al tavolo in modo da rendere inutili le posate e scarsissimi gli sprechi di cibo, le bibite venivano servite non in lattine ma direttamente nei bicchieri (birra alla spina e aranciata e cola dalle bottiglie di vetro) e l'acqua in bottiglie da 1,5 lt al centro del tavolo e non in bottigliette da 0,5lt.
L'obiettivo era arrivare a fine serata con una quota di rifiuto indifferenziato pari a zero.
E la foto dimostra che l'obiettivo è stato raggiunto!
In piazza però non ci sono raccoglitori per la differenziata.
Un comune davvero interessato a diffondere questa cultura tra i suoi cittadini farebbe la cosa più semplice in assoluto: fornirebbe (impegnerebbe AIMAG a fornire) i cinque bidoni (carta, plastica, vetro e lattine, compostabile e indifferenziato) sul luogo dell'evento e li ritirerebbe il giorno successivo, facendo poi pagare a chi organizza l'evento una "tassa rifiuti" in base al peso della sola quota indifferenziata.
Ma così non è.
Il comune non ci ha chiesto né suggerito nulla riguardo ai rifiuti nel momento della concessione del permesso per organizzare un evento in piazza. Siamo andati all'AIMAG dove ci hanno detto che nemmeno loro se ne occupano e ci hanno mandato alla stazione ecologica di via Watt dove si possono comprare i cartoni colorati per la raccolta differenziata a 13€ l'uno.
E non è che poi, una volta differenziati, puoi lasciare i cartoni lì e AIMAG provvede a ritirarli, o puoi portarli indietro e vengono riciclati (e magari restituita la caparra), no: soldi e cartoni vengono buttati via!
Quali sono dunque le alternative?
1. programmare la riduzione all'origine dei rifiuti in fase di organizzazione dell'evento, spendere 65€ in cartoni usa e getta, educare chi partecipa all'evento fare la raccolta differenziata, produrre zero rifiuti indifferenziati e smaltire da soli quelli differenziati (con il problema ulteriore che non esistono cassonetti per la quota compostabile). Minimo rifiuto = massima spesa!
2. fregarsene di quanti e quali rifiuti verranno prodotti, raccogliere tutto in sacchi neri da rifiuti indifferenziati e depositarli nei cassonetti in giro per il centro. Massimo rifiuto = minma spesa!
Ma ce ne è un altra e l'abbiamo vista in occasione della notte bianca e di tanti altri eventi in cui si portano in piazza molte persone:
3. fregarsene di quanti e quali rifiuti verranno prodotti e anche di dove verranno depositati, lasciare che la gente butti tutto dentro (finché ci sta dentro) e poi sopra, sotto, intorno ai cestini (finché si vedono i cestini) e poi per terra, sopra le panchine e sopra alle macchine parcheggiate e nottetempo far raccogliere tutto agli operatori di AIMAG (in questo caso sì che passano loro!) che porteranno tutto nell'indifferenziato in modo che alla mattina la piazza sia di nuovo pulita.
E ci si possa di nuovo vantare di una città senza rifiuti, delle percentuali del porta a porta e della differenziata e riempirsi pure la bocca, soprattutto in campagna elettorale, di parole come "tariffa puntuale"!
L'AIMAG non è l'ufficio di collocamento del PD
Tomaso Tommasi di Vignano (Presidente Gruppo Hera) ed Enrico Campedelli (Sindaco di Carpi) in occasione della vendita del 25% di AIMAG ad HERA nel 2009 |
Si apprende dalla stampa di oggi che per il sindaco uscente Campedelli sarebbe pronto un incarico non meglio specificato presso AIMAG.
Se questa eventualità si dimostrasse concreta, sarebbe la prova provata di come il PD consideri "propria" l'azienda che dovrebbe essere di tutti i cittadini, dove collocare politici decotti, a fine carriera (come l'attuale presidente Arletti) o parcheggiarli in attesa di altri incarichi.
Carpi Bene Comune ha inserito nel suo programma un punto specifico a riguardo: con noi al governo non ci saranno più nomine per "meriti politici" nelle società o altri enti dove il Comune è chiamato a indicare propri rappresentanti.
E' vergognoso che a dirigere un'azienda dai fatturati milionari e dai quali dipendono i destini di servizi essenziali per i cittadini, vengano chiamate persone il cui curriculum non presenta nè titoli di studio nè esperienze aziendali significative, per questo contiamo sul senso di decenza dell'attuale sindaco per evitare ulteriori futuri fardelli ad un'azienda che vive di quello che i cittadini pagano con le loro bollette.
Se il PD vuole dare reali segnali di cambiamento, non solo di mera successione nella catena di montaggio dei suoi funzionari politici, cominci a rinunciare all'occupazione di posti e poltrone, rispettando uno degli ultimi ammonimenti di Enrico Berlinguer sulla questione morale in una famosa intervista del 1981: "La questione morale non si esaurisce nel fatto che, essendoci dei ladri, dei corrotti, dei concussori in alte sfere della politica e dell’amministrazione, bisogna scovarli, bisogna denunciarli e bisogna metterli in galera. La questione morale, nell’Italia d’oggi, fa tutt’uno con l’occupazione dello stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti". Ecco, il ridurre AIMAG a ufficio di collocamento del PD, riteniamo sia un ottimo e attuale esempio di quella occupazione fatta da partiti al governo.
Se questa eventualità si dimostrasse concreta, sarebbe la prova provata di come il PD consideri "propria" l'azienda che dovrebbe essere di tutti i cittadini, dove collocare politici decotti, a fine carriera (come l'attuale presidente Arletti) o parcheggiarli in attesa di altri incarichi.
Carpi Bene Comune ha inserito nel suo programma un punto specifico a riguardo: con noi al governo non ci saranno più nomine per "meriti politici" nelle società o altri enti dove il Comune è chiamato a indicare propri rappresentanti.
E' vergognoso che a dirigere un'azienda dai fatturati milionari e dai quali dipendono i destini di servizi essenziali per i cittadini, vengano chiamate persone il cui curriculum non presenta nè titoli di studio nè esperienze aziendali significative, per questo contiamo sul senso di decenza dell'attuale sindaco per evitare ulteriori futuri fardelli ad un'azienda che vive di quello che i cittadini pagano con le loro bollette.
Se il PD vuole dare reali segnali di cambiamento, non solo di mera successione nella catena di montaggio dei suoi funzionari politici, cominci a rinunciare all'occupazione di posti e poltrone, rispettando uno degli ultimi ammonimenti di Enrico Berlinguer sulla questione morale in una famosa intervista del 1981: "La questione morale non si esaurisce nel fatto che, essendoci dei ladri, dei corrotti, dei concussori in alte sfere della politica e dell’amministrazione, bisogna scovarli, bisogna denunciarli e bisogna metterli in galera. La questione morale, nell’Italia d’oggi, fa tutt’uno con l’occupazione dello stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti". Ecco, il ridurre AIMAG a ufficio di collocamento del PD, riteniamo sia un ottimo e attuale esempio di quella occupazione fatta da partiti al governo.
Carpi Bene Comune ha già assunto l'impegno, in caso di vittoria a non riprodurre questi meccanismi di carrierismo politico, perchè la politica torni ad essere servizio ai cittadini e non interesse personale.
giovedì 22 maggio 2014
Campagna (quasi) finita, lavoro appena iniziato...
Carpi Bene Comune ha fatto la sua chiusura di campagna elettorale in un modo diverso dal solito, conviviale, con pizza bio e birra artigianale a filiera corta, buona musica, rifiuti che hanno sfiorato lo zero (vedi immagine sotto) e zero comizi, perchè alla fine della fiera, più che tante parole, progetti e promesse che si sprecano in campagna elettorale, viene anche il momento di fare festa e far capire chi siamo, più che strombazzare il "vota per me".
Lui e diversi altri amici e compagni, candidati e non nella lista Carpi Bene Comune, hanno fatto sentire necessario far partire questo esperimento, in modo "omeopatico", prima dal ciclo di incontri di "Proposta per Carpi" poi, visti i problemi e le necessità emerse, mi ha portato a lanciare l'appello per l'incontro dal 20 gennaio, come mero catalizzatore di un bisogno di rappresentanza che una parte della città evidentemente sentiva e sente.
Da lì è nata Carpi Bene Comune.
Certo avremmo apprezzato se anche gli attivisti e militanti di altre liste avessero colto lo spirito dell'iniziativa, che nonostante le etichette di stampa tutto è stato fuorchè "la lista Paluan".
Ci abbiamo provato, ma legittimamente altri hanno preferito anteporre le loro appartenenze "simboliche" a partiti e movimenti nazionali e alle loro dinamiche, riprodotte, secondo me, in modo poco utile, nella dimensione carpigiana.
Ci siamo presi il nostro tempo per discutere programma e candidature, in assemblee sempre aperte a chi volesse partecipare, in questo percorso abbiamo incrociato diversi cittadini pronti a mettersi a disposizione per la prima volta ad un progetto politico e altri che che di impegno politico hanno invece una lunga storia che hanno voluto non certo abbandonare, ma mettere a servizio di una pratica condivisa.
Abbiamo peregrinato per sedi e sale, perchè la prima difficoltà nella "democratica" Carpi, è trovare un luogo dove liberi cittadini possano trovarsi per discutere della loro città. abbiamo messo insieme le nostre idee, ci siamo preoccupati di quelle prima di preoccuparci della faccia dei candidati, e abbiamo fatto bene perchè in questo modo abbiamo potuto far emergere consapevolezze e disponibilità nuove per questa città e insieme abbiamo scelto (e convinto!) un'ottima esponente della nostra cosiddetta "società civile", Sara Rovatti, che ha accettato con spirito di servizio e ha fatto una campagna elettorale molto impegnativa, in modo generoso per una donna lavoratrice e madre (e quindi siamo anche tutti in debito con la sua famiglia che l'ha veramente supportata in modo splendido in questi mesi).
Ci siamo inventati una campagna elettorale fatta con due soldi, con un simbolo nuovo, ricco di significati, siamo arrivati "lunghi" su un sacco di questioni organizzative, ma grazie all'impegno di molti alla fine abbiamo creato una possibilità di partecipazione in più per questa città.
A festa finita, ieri sera, dopo aver dato una mano a caricare e scaricare sedie noleggiate da una parrocchia (e come giustamente qualcuno faceva notare ieri sera, a mo' di battuta, prima o poi ci servirà un sociologo bravo per capire come mai la lista che giornalisti pigri definivano di "sinistra sinistra" si trovasse a gestire la propria logistica da una parrocchia...), andando a riprendere la mia bici in piazza, sono passato sotto le finestre del Comune.
C'era dibattito in corso, in giornata non canonica (i consigli comunali si tengono al giovedì) su un tema fondamentale come il piano della ricostruzione (molto discutibile nei contenuti e ancora una volta nel modo in cui è stato affrontato con la città, vergognoso che si sia affrettata la sua chiusura, solo per poter dare in pasto un titolo ai giornali a due giorni dal voto, un altro esempio di come la politica NON dovrebbe essere) e dalle finestre ho riconosciuto la voce dell'attuale segretario comunale, che con la sua nota e classica fulgida eloquenza da funzionario di partito, bofonchiava parole che mai mi sono parse così lontane da quella piazza.
E allora ha fatto bene Sara a non chiudere con un comizio ieri sera, perchè alla fine, ieri sera, in qualche modo, abbiamo anche detto che più che votarci per quello si dice (e di cose per chi voleva ascoltare ne sono state dette e scritte parecchie, chi le vuole ascoltare e leggere lo sa), forse vale la pena votare per quello che siamo: una vera alternativa a questa piccola politica, che mischia ricostruzione e propaganda, istituzione comunale con il partito, beni comuni e gestione di interessi privati.
Abbiamo messo a disposizione della città un'alternativa vera, fondata su valori condivisi e che si impegna prima di tutto a cambiare il modo di governare questo comune.
A voi spetta il decidere se usarla o meno.
A proposito: qua il totale dei rifiuti indifferenziati raccolti ieri sera dopo aver messo a tavola poco meno di un centinaio di persone (anche questo per dire un po' quello che siamo...): |
Etichette:
centro storico,
elezioni,
rifiuti,
sostenibilità
Iscriviti a:
Post (Atom)